Le specifiche della retina artificiale

La retina artificiale non ha specifiche dimensionali precise, dato che le sue dimensioni e altre caratteristiche quali spessore, forma ecc. vanno adattate al problema e alle necessità del singolo paziente preso in considerazione.

Essa consiste in un doppio strato di polimeri organici, alternativamente semiconduttore e conduttore stratificati su una base di fibroina, una proteina che in natura costituisce la seta.
Il materiale organico preso in considerazione è il semiconduttore fotovoltaico organico chiamato rr-P3HT (Poli 3-esiltiofene), sviluppato in laboratorio molto recentemente.
Tale materiale abbatte le possibilità di infezioni e permette inoltre un’ampia libertà nella scelta della forma del supporto a seconda delle necessità.
Il dispositivo si sostituisce ai fotorecettori della retina danneggiati, converte la luce in segnali elettrici che a loro volta vengono trasmessi al nervo ottico, quindi al cervello, e per funzionare non ha bisogno di occhiali o batterie esterne.
La retina è stata studiata per risolvere la retinite pigmentosa, in cui sono solo i fotorecettori ad essere danneggiati e non i neuroni coinvolti nella visione: questa prerogativa è fondamentale per poterla applicare, dato che trasmette solo dei segnali luminosi come farebbero i coni e i bastoncelli.




Fonti:
http://www.spaziosacro.it/interagisci/blog/blog2.php/la-prima-retina-artificiale-organica

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