La fine delle ricerche

L'argomento retina artificiale, prima di questo blog, era per me sconosciuto e lontano.
Ho scelto il tema della retina artificiale perchè l'argomento "vista" mi riguarda molto da vicino, dato i miei problemi di strabismo e di miopia molto elevata che da anni, in un certo senso, mi rendono "cieca" senza i miei occhiali e le mie lenti a contatto.

Ho voluto fare una ricerca che riguardasse quelle persone che davvero non ci vedono e che nessun paio di occhiali o di lenti riesce ad aiutare e capire come la scienza dei giorni nostri stia lavorando in questo campo.

Durante il viaggio viaggio attraverso il mondo delle protesi per la vista ho scoperto notizie molto interessanti e rassicuranti, che mi hanno resa orgogliosa anche del nostro paese, che negli ultimi anni ha fatto passo da gigante in questo campo.

Da molti anni sono in corso molte sperimentazioni e progettazioni di varie retine con funzionalità e tecnologie diverse, in particolare una di nome Argus II, che lavora attraverso un microchip impiantato nell'occhio e collegato ad una telecamera situata negli occhiali di chi non vede, e una tutta italiana basata sul P3HT, un semiconduttore fotovoltaico organico a base di carbonio.

In particolare ho basato l'intera ricerca su di essa, perchè mi sembrava giusto valorizzare un prodotto tutto italiano e recentissimo (le prime sperimentazioni sono state fatte nel 2017!) e perchè mi sembrava una soluzione perfetta per il corpo umano: un materiale organico, compatibile con i tessuti in cui viene impiantato, che funziona esattamente come i pannelli solari e i coni e i bastoncelli dei nostri occhi, che manda segnali al nervo ottico come farebbe la retina di una persona sana.

Ho scoperto che al mondo moltissime persone soffrono di una malattia genetica chiamata retinite pigmentosa, che porta alla morte le cellule fotorecettrici del nostro occhio e quindi rende ciechi.

Durante le ricerche mi sono accorta che il mondo della musica, della letteratura e del cinema non tratta quasi per nulla il tema delle retine artificiali, se non il film "A prima vista" del 1999.
Per questa ragione ho deciso di indagare anche su temi che andavano un po' fuori le protesi e che parlavano di occhi "magici" o di super poteri e dispositivi che permettevano alle persone di vedere creature magiche o di avere capacità particolari e fantascientifiche.

Ho scoperto che la ricerca in questo campo è in continua evoluzione e che molte persone ci mettono anima, cuore e tempo per migliorare la vita di chi è meno fortunato, che le sperimentazioni sono ancora in corso e che ci sono progetti futuri già in corso ai giorni nostri.


Sono soddisfatta delle informazioni che ho appreso durante la creazione del mio blog e spero che, in un futuro non troppo lontano, le retine artificiali organiche diventino la soluzione adatta a tutte quelle persone che sperano di tornare a vedere un giorno la luce, i colori, il mondo che ci circonda e che non smette mai di insegnarci attraverso la scienza e la medicina che si può andare oltre l'impossibile.







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